Eventi Orario Settimanale


 

PARROCCHIA DI CASSANO

Domenica 12 giugno 2022

VISITA DEL NOSTRO ARCIVESCOVO DON ERIO CASTELLUCCI

PROGRAMMA

ORE 18: Incontro con l’Arcivescovo nel piazzale della chiesa di Talbignano

Santa Messa cantata dal Coro celebrata dall’Arcivescovo, a suffragio di don Adolfo Sandoni - Benedizione del GRANDE ORGANO, collocato in coro, dono di Don Adolfo.

Sarà presente il nostro Sindaco Gianni, Presidente della Provincia, l’organaro Nicola Puccini che ha curato l’accordatura, l’intonazione dello strumento, ed eseguito la collocazione dell’organo in coro e il Maestro Stefano Pellini

Al termine della Santa Messa siamo invitati tutti nella sala parrocchiale per un incontro conviviale



 CRISTIAN PAGLIAI, CIRCONDATO DAI FAMILIARI NEL, GIORNO LUMINOSO DELLA SUA PRIMA COMUNIONE, NELLA CHIESA DI SAN MARTINO VALLATA.

UN AUGURIO DI OGNI BENE IN GESU'

Molto interessante la testimonianza di Claudia KOLL




Televisione 24/1/06 TSM – Telestudio Europa

Carissimi amici di acchiappali,

Solo Dio  giudica  le coscienze, perché solo Dio sa cosa uno ha ricevuto o non ricevuto. Noi siamo giudicati in base ai talenti ricevuti. Forse chissà, agli occhi di Dio, è più grande, più santa una suora che lavora in cucina da quarant’anni, umilmente, con grande amore e spirito di sacrificio spende bene la sua vita e i doni ricevuti da Dio che un grande scienziato. La parabola dei talenti raccontata da Gesù ci invita a riflettere: ciascuno di noi deve essere se stesso, non sognare di essere qualcun altro. Ciascuno di noi ha ricevuto da Dio dei doni naturali e di fede. Dobbiamo spenderli bene, farli fruttificare per trasformare il mondo in cui viviamo e meritare così la vita eterna. La parabola dei talenti ci invita a riflettere. Gesù invita sempre all’impegno, non ha mai parlato di riposo o di andare in pensione. La mentalità dello starsene tranquilli, del divertirsi, dell’andare in pensione, non è evangelica. Naturalmente se uno è ammalato deve curarsi, se uno è troppo stanco deve riposarsi. Ma l’orientamento di fondo che deve presiedere la nostra vita è quello dell’impegno instancabile, per fare rendere fino in fondo i talenti ricevuti.

Pace e bene a tutti amici di acchiappali.

don Paolo



San Giovanni XXIII Papa

Un saluto e un Augurio a tutti i parrocchiani di Polinago





  • CATECHESI      (TELEVISIONE TSM TELESTUDIO EUROPA),

  • Sono rimasto molto scosso dalla lettura  di un libro che riporta l’esperienza di un grande missionario comboniano dell’Africa  P. Alex Zanotelli che per dieci anni è vissuto in una baraccopoli alla periferia di Nairobi. Cari amici di acchiappali, ci sono ancora tante persone che soffrono a causa dell’egoismo e delle ingiustizie umane.

  • Nairobi è una città bellissima, sembra Milano con i suoi grattacieli e palazzi.

  •  Una città in cui scorrono fiumi di soldi. E’ la città dei volti neri al potere – scrive p.  Zanotelli, legati da un vincolo di corruzione, al mondo indiano, che controlla ormai l’80% del commercio di Nairobi.

  • Nairobi è la capitale del Kenia, costruita alla fine dell’1800. Conta 4 milioni di abitanti. Di questi però il 60% vive nelle baracche.

  • Si tratta di un milione e 800 mila persone accatastate come sardine.

  • Vive in un fazzoletto di terra che non appartiene ai baraccati ma al governo che, senza preavviso, può mandare le ruspe, guidate da poliziotti armati e violenti, a spianare le baracche. Solo il 20% degli abitanti delle baraccopoli possiede la baracca in cui vive. Il restante 80% deve pagare l’affitto, equivalente ad un quarto delle entrate medie di una famiglia.

  • “Le bestie selvagge nei parchi nazionali del Kenya, scrive P. Zanotelli sono trattate molto meglio  che non gli abitanti delle baraccopoli”.

  • Cari amici, impariamo a mettere in pratica il comandamento dell’amore, a  non lamentarci e ad essere solidali e generosi con chi ha bisogno del nostro aiuto.

  • Pace e Bene, amici di acchiappali!  

 


 

Parrocchia di Polinago 21 novembre 2021

 


 

TELEVISIONE (STUDIO EUROPA  TSM)

Cari amici,

Il mese di novembre è dedicato al ricordo e alla preghiera per i nostri cari defunti. Tutti abbiamo delle persone care: familiari o amici che ci hanno lasciato per la vita eterna e che ricordiamo con tanto affetto e grande nostalgia. Essi ci aspettano lassù nella vita eterna, che speriamo beata per loro.

La Chiesa nella liturgia fa memoria dei nostri cari defunti e invita alla preghiera.

Gesù che è il vero maestro ci dice: “Beati i poveri in spirito…  beati gli afflitti…, i miti…., quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati a causa della giustizia, a causa del nome di Cristo…”

In realtà, i nostri cari defunti ebbero forse tanti difetti; come del resto li abbiamo noi..

Ma pur con tanti difetti ebbero la fede, furono cristiani; col battesimo furono fatti figli di Dio: e si sforzarono a seconda delle proprie possibilità di vivere il vangelo. Perciò speriamo che sia valida per loro la promessa di Gesù: “Grande è la vostra ricompensa nei cieli”

Ma il richiamo alle parole del Vangelo è anche uno stimolo al nostro impegno: è attraverso la realtà, spesso ardua, della fedeltà al messaggio di Gesù che avremo la grande ricompensa nei cieli.

La chiesa non ci fa ricordare i nostri defunti per ricordare i loro pregi e difetti e nemmeno solo per pregare per loro (anche se ciò è importante); lo fa ancora per darci un ammaestramento di vita:

da una parte, ci fa chiedere a Dio “il perdono e la pace ai nostri fratelli defunti, per le loro mancanze

-           dall’altra ci fa chiedere ”Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore”

-           Pace e Bene amici di acchiappali e Buona sera

 


LEZIONE I

 

Catechesi

Prima Comunione

GESU’

(1)           Una felicità senza fine:

1.               Gesù è l’amico che ti accompagnerà nel tuo cammino. Gesù è colui che ha indicato la via per raggiungere quella gioia senza fine che il Dio Padre ha preparato per coloro che lo amano. Conoscere Gesù significa scoprire il senso della vita

2.               NOMI E SIGNIFICATI: Gesù porta nel nome il significato della sua missione, perché il suo nome vuol dire DIO SALVA. Gesù è chiamato anche CRISTO e MESSIA che significano “scelto da DIO”. Gesù significa anche EMANUELE, cioè DIO CON NOI

Gesù……… Dio salva

Cristo e Messia….. scelto da Dio

Emanuele….. Dio con noi

IL PAESE DI GESU’

3.              Il paese di Gesù è la Palestina (attualmente ha una superfice di 27000 Km quadrati e 5.051.953 abitanti, febbraio 2020) La Palestina, chiamata anche terra di Canaan, o Israele, è bagnata dal Mar Mediterraneo e attraversata dal fiume Giordano. E’ la terra promessa che il popolo di Israele aveva raggiunto dopo la schiavitù in Egitto. Al tempo di Gesù era dominata dall’impero Romano, governata da un procuratore scelto da Roma che si avvaleva di alcuni re locali.

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4.              Gesù nacque a BETLEMME, ma crebbe a NAZARET

5.              La capitale d’Israele, Gerusalemme, al tempo di Gesù ospitava un grande TEMPIO. Gli Ebrei vi arrivavano da tutte le parti per pregare Dio e per celebrare le Feste religiose più importanti dell’anno: Pasqua, Pentecoste e la Festa delle capanne

6.              MARIA E LA SUA MAMMA: Maria era una ragazza di Nazaret che si era appena fidanzata con un carpentiere, Giuseppe, un uomo della stirpe di Davide. Un angelo andò da lei e le annunciò che Dio l’aveva scelta per essere la mamma di suo Figlio. Maria non capiva e aveva paura, ma l’angelo la rassicurò. Allora Maria disse all’angelo che era pronta a fare tutto ciò che Dio le avrebbe chiesto. Fu così che Maria diventò la Madre di Gesù e Giuseppe ne diventò il papà.

7.              Come tutte le donne ebree, Maria si prese cura dell’educazione religiosa del suo bambino

8.              La festa della nascita di Gesù: Natale è una grande festa, piena di gioia e di regali, perché si ricorda la nascita di Gesù, il regalo più bello di Dio per tutti gli uomini. L’imperatore romano, Cesare Augusto indisse un censimento, perché voleva contare tutti gli abitanti del suo impero. Ognuno doveva andare nel paese di origine e lì registrarsi. Maria e Giuseppe si recarono a Betlemme, il villaggio da cui proveniva la famiglia di Giuseppe. Proprio in quei giorni nacque Gesù di notte, in una stalla, perché i suoi genitori non avevano trovato posto in albergo, essendo Betlemme molto affollata per via del censimento. Gli angeli del cielo annunciarono la bella notizia ai pastori che si trovavano

 

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9.              nei dintorni a vegliare le loro greggi. Essi incuriositi andarono subito ad adorare il bambino Gesù

10.        I VANGELI NARRANO LA SUA STORIA: Sono molte le persone che conobbero direttamente Gesù e lo accompagnarono nei momenti più importanti. La storia di Gesù è raccontata nei vangeli. Si tratta di quattro libri che portano il nome dei quattro amici di Gesù: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Essi hanno raccontato le parole, esperienze più importanti vissute con lui, in modo fedele. I diversi racconti dei vangeli sono la base della fede cristiana, vengono proclamati nelle liturgie, meditati negli incontri di catechismo e nei momenti di formazione. Sono parola di Dio. Vangelo deriva dal greco e significa buona notizia. E qual è la buona notizia? Dio si è fatto uomo ed è venuto sulla terra per salvarci.

11.        GESU’ CI FA CONOSCERE DIO: E’ difficile conoscere Dio, perchè non possiamo vederlo con i nostri occhi, non possiamo toccarlo con le nostre mani e non possiamo conversare con lui, come si fa con un amico in carne ed ossa. Però Dio per farsi conoscere ha mandato a noi suo figlio Gesù. Gesù è un papà buono, tenero (es. della pecorella smarrita). Il buon pastore è Gesù che ha cura degli uomini e li salva uno a uno. Amare tutti senza distinzione di razza, di popolo, di religione. Ci ha insegnato a pregare con il Padre nostro

12.        GESU’ INDICA LA STRADA DELLA FELICITA’: Ogni uomo ha paura del male e delle disgrazie e desidera essere sempre felice. Dio sa che il nostro cuore a volte è abitato da sentimenti e desideri cattivi, i peccati, ma ci assicura che il male non trionferà. L’amore di Dio è più forte del male, del dolore e della morte C’è una parola speciale, la preferita da Gesù, che nei

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13.        Vangeli indica la felicità perfetta: BEATI Gesù ha confidato un segreto meraviglioso: per essere felici basta amare

a)    Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e tutta la tua forza

b)              Amerai il prossimo tuo come te stesso

12.IL REGO DEI CIELI: Molti attendevano la venuta del Messia, ma nessuno aveva idea che potesse essere proprio Gesù. Alcuni immaginavano il Messia come un re potente e guerriero che avrebbe sconfitto i romani e avrebbe iniziato un nuovo regno di prosperità e giustizia. Gesù ha annunciato un regno diverso. Il regno dei cieli è come un granellino di senape, una piccola dose di lievito, un tesoro sepolto, una perla di enorme valore, come un re che vuole regolare i conti. Il regno di Dio libera l’uomo dal male e gli ridona la vita. Il regno di Dio è così prezioso che

Vale la pena abbandonare tutto e impegnare le proprie energie per farne parte

13.GESU’ CHIAMA ALCUNI AMICI: Gesù scelse dodici amici speciali, gli apostoli, perché lo aiutassero a parlare di Dio alla gente della sua terra. I successori degli apostoli sono i vescovi. Il nostro vescovo si chiama ERIO

14. CON GESU’ LA VITA E’ PIU’ BELLA: Per tre anni Gesù gira in lungo e in largo la Palestina a portare a tutti il lieto annuncio del regno di Dio. Incontra molte persone e compie del bene (ammalati, persone infelici). Compie anche molti miracoli, aiutato dalla forza di Dio e dalla fede delle persone (vista a ciechi ecc). Il bene dell’anima viene prima del bene del corpo. Compiendo questi miracoli , Gesù vuole dimostrare che Dio ci ama e che noi siamo importanti per lui. (Giairo)

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15. GESU’ DONA LA SUA VITA: Gesù ha amato tanto da dare la sua vita per noi, senza chiedere nulla in cambio. L’ha voluto spiegare in un momento molto particolare della sua vita: l’ultima cena con i suoi amici. Nell’ultima cena Gesù offriva il, suo corpo e il suo sangue perché noi partecipassimo alla sua stessa vita, perché anche noi fossimo capaci di amare come ama lui.

16. GESU’ CI SALVA MORENDO SULLA CROCE: Gesù aveva molti nemici i quali non credevano che le sue parole venissero da Dio. Credevano che fosse un falso Messia. Perciò decisero di farlo morire. Non si ribellò, come un agnellino condotto al macello. Gesù perdonò coloro che lo volevano morto

17. GESU’ RISORGE: Dio lo risuscitò e ora egli vive per sempre. Era l’alba di Pasqua. Questa è la lieta notizia: Gesù è vivo. E’ una bella notizia anche per noi, perché alla fine dei tempi risorgeremo, ce lo ha promesso Gesù. La vita nuova comincia il giorno del Battesimo, quando nasciamo come creature nuove, nel nome di Cristo. Affermiamo la risurrezione di Gesù col segno della croce. A Pasqua cantiamo CRISTO E’ RISORTO.

17 GESU’ MANDA LO SPIRITO SANTO AI SUOI AMICI:

Cinquanta giorni dopo la risurrezione scende lo Spirito Santo sugli apostoli e Maria nel Cenacolo. Lo Spirito Santo avrebbe dato un grande coraggio agli apostoli per annunciare la risurrezione di Gesù a tutte le genti.

18. LO SPIRITO SANTO AIUTA A VIVERE COME GESU’: Lo Spirito Santo è come uno scrigno colmo di doni preziosi che fanno crescere l’uomo fino alla sua piena dignità: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza pietà, timor di Dio.

 

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I cristiani non diventano di colpo perfetti, solo in virtù del battesimo, ma le loro vite cambiano gradualmente per il fatto di conoscere Gesù e di ascoltare ciò che Dio chiede loro.

Conoscere Gesù significa , come dice l’Evangelista Giovanni, credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, perché, credendo, riceviamo la vita nel suo nome

 



 

 

Lezione 2

Catechesi Prima Comunione

I SACRAMENTI

1.    I Sacramenti sono dei canali, dei mezzi istituiti da Gesù per darci la Grazia di Dio

2.    Cosa è la Grazia? E’ il dono più grande che il Signore può fare all’uomo, perché la Grazia è quel dono soprannaturale che ci rende figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo ed eredi del Paradiso. Se l’uomo muore senza la grazia di Dio non può entrare nella vita beata eterna

3.    I Sacramenti sono sette: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza o confessione, Unzione degli ammalati, Ordine e Matrimonio

4.    Oggi, il più delle volte riceviamo il dono del battesimo quando siamo ancora molto piccoli. Perciò sono i nostri genitori a chiedere per noi questo grande dono

5.    Con la celebrazione degli altri due sacramenti, cioè l’eucarestia e la cresima si diventa “pienamente” cristiani

6.    BATTESIMO: Gesù disse: “Se uno non nasce da acqua e Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3,5). Il Battesimo è per noi come una porta: se passiamo attraverso di essa, entriamo nella Chiesa e possiamo ricevere tutti gli altri sacramenti. I nostri genitori, con il loro amore, secondo il disegno di Dio ci hanno dato la vita. E’ un dono grandissimo! Quando nasciamo però, la nostra anima conserva la traccia del peccato originale…Dio però desidera che noi torniamo ad essere suoi figli e viviamo in comunione con Lui e tra di noi. Gesù ha offerto la sua vita sulla croce proprio per questo: per liberarci da ogni nostro peccato. Con la sua risurrezione ci ha dato il dono di una vita nuova. Ai suoi apostoli, prima di tornare al Padre, Gesù ha affidato una grande missione: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli

7.    battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28,19)

8.    La materia del Battesimo è l’acqua. Il Sacerdote versa l’acqua sul capo del bambino dicendo queste parole: “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Nel battesimo il bambino viene unto nel metto con l’olio dei catecumeni e sul capo col sacro crisma. Viene consegnata una vestina bianca e una candela. Col Battesimo entriamo a fare parte della chiesa

9.    CRESIMA: Con la cresima lo Spirito Santo che ci dà la forza di seguire e testimoniare Gesù. Eco cosa accadde quando Gesù era ormai salito al cielo: “Mentre stava compiendosi il giorno di Pentecoste, si trovavano insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti colmati di Spirito Santo” Atti degli Apostoli 2,1 – 4). Da allora gli apostoli iniziarono a testimoniare il vangelo apertamente e senza paura, imponevano le mani su quelli che erano battezzati ed essi ricevevano lo Spirito Santo. Il vescovo stende le mani sui cresimandi e invoca la discesa dello Spirito Santo. Materia della cresima è il sacro crisma (olio con balsamo) e le parole.: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

EUCARISTIA: L’Eucaristia è il grande dono che il Signore ci ha dato: il dono di averlo presente con il suo corpo e il suo sangue, misteriosamente racchiuso nel pane e nel vino. Gesù vuole essere il nostro nutrimento. Gesù dice:” Io sono il pane disceso dal cielo” e anche: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui” (Giovanni 6,51. 54. 56). Ultima cena: Gesù prese un

 

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10.                      pane rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo dato per voi; fate questo in memoria di me” Poi prese il

11.                      calice e disse: “Prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue. Fate questo in memoria di me”.

12.                      La celebrazione della Messa è composta di vari momenti:

13.                      A) Liturgia della parola; B) Liturgia eucaristica: presentiamo a Dio le nostre offerte, soprattutto il pane e il vino. Poi facciamo la Santa Comunione. Infine il sacerdote ci dà la Benedizione

SACRAMENTO DELL’UNZIONE DEGLI AMMALATI: E’ il Sacramento dato agli ammalati e ai moribondi. La sofferenza è una grande prova e un profondo mistero per l’uomo. Gesù amava gli ammalati e sentiva compassione per loro.Dice il Vangelo: “Gesù chiamò i dodici apostoli e cominciò a mandarli a due a due… Ed essi partiti, proclamarono che la gente si convertisse… ungevano con olio molti infermi e li guarivano. (Marco 6,7.12.13) L’apostolo Giacomo raccomanda: “Chi è malato chiami a sè i Presbiteri, cioè i sacerdoti della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati (Giacomo 5, 14 – 15)

CONFESSIONE: Gesù è venuto fra noi per farci sentire quanto Dio ci è vicino, quanto è grande il suo amore per noi! Parabola della misericordia di Dio o del Figlio prodigo Dio ci lascia liberi, ma ci ama. Sciupando i suoi doni, ci ritroviamo soli, delusi e miseri. Dio non ha paura del nostro peccato. Gesù stava con i peccatori, mangiava e parlava con loro, li andava a cercare come il buon pastore. Il sacerdote ha ricevuto da Gesù il potere di assolverci, cioè di liberarci dal peccato che abbiamo commesso e di cui abbiamo dimostrato sincero dolore e pentimento. Con l’assoluzione ci rialza dalle nostre cadute e ci fa riconciliare con Gesù

 

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ORDINE SACRO: quando riceviamo il Battesimo, Dio ci chiama , tutti quanti,  alla santità. Questa è la prima e più importante vocazione: amare Dio con tutto il cuore, amare i fratelli come noi stessi , spendere la nostra vita per gli altri, giorno per giorno, nelle cose semplici… questa

è santità. L’Ordine sacro è una di queste strade quella a cui Gesù ha chiamato i suoi apostoli e ancora oggi, i sacerdoti. Il Sacerdozio è una chiamata speciale, che aspetta una risposta di grande generosità. Gesù ha affidato agli apostoli una grande missione, quella di portare il vangelo ad ogni creatura, di battezzare, di celebrare l’Eucaristia, di perdonare i peccati… (Vescovo, sacerdote, diacono)

MATRIMONIO: Il libro della Genesi ci racconta come Dio ha creato a sua immagine l’uomo e la donna, mettendo nel loro cuore il desiderio di amarsi reciprocamente divenendo un cuore solo e un’anima sola. Il Sacramento del matrimonio, voluto e benedetto dal Signore è una vocazione, una vocazione all’amore. Dio vuole che il matrimonio sia unico e indissolubile. Dio chiama gli sposi a continuare, con il loro amore, l’opera della creazione, aprendosi al dono della vita. Dio ha fatto anche una bellissima promessa a coloro che pregano uniti: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Matteo 18,20)

 

 

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N. 4 CATECHESI

La comunione

UN INCONTRO MOLTO IMPORTANTE

1.                     Dove possiamo incontrare Gesù, nostro amico, ma anche nostro DIO? Egli è presente nelle persone che portano gioia, pace, amore e in colore che hanno bisogno del nostro aiuto e del nostro affetto (Mt. 25, 31 – 34. Gesù è in mezzo a noi se siamo uniti nel suo nome (Mt. 18 -20)“ Dove sono riuniti due o tre nel mio nome, ivi sono io, in mezzo a loro”.

2.                     Comunione significa infatti stare insieme a qualcuno, ed è proprio così: la Comunione o Eucaristia ci porta a incontrare il nostro amico Gesù.

3.                     Ciò avviene nella santa Messa, una festa gioiosa a cui noi cristiani siamo tutti invitati, bambini e adulti. Anche se parliamo lingue diverse o abbiamo un diverso colore della pelle ci riconosciamo figli di uno stesso Dio e siamo uniti nell’amore verso Gesù

QUANDO E’ NATA L’EUCARISTIA?

4.                     Era il giorno degli AZZIMI e gli ebrei si preparavano a festeggiare la Pasqua mangiando pani non lievitati ed erbe amare. Mancavano solo pochi giorni alla morte di Gesù in croce

5.                     La sera del Giovedì Gesù volle cenare per l’ultima volta con i suoi amici, gli apostoli. Durante la cena Gesù lavò i piedi ai discepoli per ricordare loro che chi è più importante deve mettersi al servizio del più povero e del più bisognoso. Nella stessa notte Giuda tradì il Maestro e lo consegnò agli uomini che poi l’avrebbero ucciso e, dopo poche ore, anche Pietro tradì il Maestro per ben tre volte

 

6.                     Quella sera, mentre mangiavano, tutti riuniti intorno a un grande tavolo, Egli prese del pane, lo benedisse, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice con del vino, lo benedisse e lo diede ai suoi amici dicendo: “Bevetene tutti, questo è il mio sangue. Lo offro per liberare il mono dal peccato”. E aggiunse “Fate questo ricordandovi di me” (Mt. 26. 26 – 28)

7.                     Fu Gesù a volere istituire l’Eucaristia il giorno prima di morire e volle che i gesti e le parole dell’ultima cena fossero ripetuti dai suoi amici fino ad arrivare a noi. Durante la Messa il sacerdote stende le mani sul pane e sul vino e, con la forza dello Spirito Santo (che è l’amore di Dio) , li benedice e

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8.                     pronuncia le parole dette da Gesù nell’ultima cena. Si ripete così la consacrazione, il mistero della trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Gesù

PANE E VINO

9.                     Anche Se il pane benedetto ha ancora il gusto del pane e anche il vino mantiene il suo sapore e il suo colore, dopo la consacrazione essi sono diventati corpo e sangue di Gesù cioè dentro il pane e il vino è veramente presente Gesù. Anzi per essere precisi, se prendessimo anche una sola briciola di quel pane benedetto o una piccola goccia di quel vino benedetto, in essi ci sarebbe tutto Gesù. Questo è un mistero, cioè qualcosa che è reale, anche se è difficile da capire e l’uomo, con i suoi sensi, non riesce a vedere o sentire o gustare nulla di particolare

 

10.                Mistero… ma dobbiamo veramente crederci? Ci sono tante cose a cui noi crediamo anche se non le abbiamo mai viste: ad es. siamo certi che l’America esiste anche se non ci siamo mai stati di persona. Crediamo che Napoleone sia vissuto tra il 1700 e il 1800 ecc.  C’è chi ha raccontato che degli uomini, gli astronauti, sono stati in orbita intorno alla terra e sono sbarcati sulla luna. Allo stesso modo possiamo essere certi della presenza di Gesù nel pane e nel vino consacrato: è un fatto riportato nel vangelo, ne parlano e ci credono milioni di cristiani, ma soprattutto lo testimoniano le persone che ci vogliono bene: i nostri genitori, i nonni, il parroco, i catechisti, gli animatori

 

I MIRACOLI

11.                Purtroppo in passato vi sono state alcune persone, anche sacerdoti, che hanno faticato a riconoscere la presenza di Gesù nel pane e nel vino benedetto. Così, per aiutare questi uomini a credere, Gesù ha compiuto alcuni miracoli. Un miracolo famoso è quello

 

12.                accaduto a Lanciano, nell’ottavo secolo. C’era un monaco che aveva poca fede e molti dubbi sul fatto che nel pane e vino consacrato fosse

 veramente presente Gesù. Un giorno, mentre stava celebrando la S. Messa, subito dopo la consacrazione, l’ostia benedetta diventò vera carne e il vino si trasformò in vero sangue. Dopo il miracolo non ebbe più alcun dubbio sul mistero dell’Eucaristia. Se andiamo a Lanciano, ancora oggi, nella basilica di

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San Francesco, possiamo vedere e adorare l’ostia che sotto gli occhi del monaco si è trasformata in un pezzo di cuore umano e un calice con cinque grumi di sangue in cui il vino del monaco si era trasformato.

13.                Un altro miracolo è avvenuto a Bolsena a un sacerdote che era in viaggio per Roma. Il corporale insanguinato si trova custodito nel duomo di Orvieto.

GESU’ DENTRO DI NOI

14.                L’Eucaristia è sempre stato un punto di riferimento per i cristiani. Nei tempi antichi, quando ancora il cristianesimo era una religione fuorilegge e chi la praticava era perseguitato, accostarsi all’Eucaristia dava la forza e il coraggio di mantenere viva la propria fede; in tempi più moderni, donne e uomini, durante le guerre o nelle situazioni più difficili della vita, hanno trovato consolazione e il desiderio di andare avanti proprio nella Comunione. Vi piacerebbe aver un grande amico, un compagno sincero, un fratello maggiore che vi ascolta sempre, vi consola se siete tristi, vi guida se siete incerti?

15.                Gesù è questo amico, è questo fratello maggiore. Egli ci dà forza e coraggio quando siamo più deboli e indifesi e quando sentiamo maggiormente la fatica. Ci accompagna e ci aiuta a prendere le decisioni più difficili. Ci aiuta a fare pace anche con i nostri amici. Ci aiuta a essere migliori a scuola. Ci sta vicino se siamo ammalati e ci perdona se abbiamo combinato qualche grosso pasticcio. Gesù non ci tradisce mai. Gesù ci ama. Conosco un’altra persona così?

16.                Gesù non solo è accanto a noi, ma è DENTRO DI NOI. E’ proprio quando facciamo la Comunione: Gesù vuole entrare nel nostro cuore e, se gli facciamo un po' di posto è pronto a restare con noi

PREPARIAMOCI PER LA FESTA

Se Gesù, che è Dio vuole incontrarci nella Comunione, che è una grande Festa, noi dobbiamo andare a questo appuntamento ben preparati.

17.                La messa, nella quale è celebrata l’Eucaristia è un momento di condivisione nel quale ci troviamo insieme a Gesù e a tutta la comunità cristiana

18.                Quando vai a una festa di compleanno, scegli il tuo vestito più brutto? Hai le scarpe infangate, i capelli spettinati, le mani sporche? Oppure ti lavi, ti pettini per bene e indossi i vestiti migliori? Anche quando andiamo 

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all’incontro con Gesù dobbiamo presentarci al meglio. Dobbiamo partecipare alla messa ben puliti e ordinati, nel corpo e nell’anima: questa è una raccomandazione che ci dà anche il Vangelo nella parabola delle nozze regali (Mt 22, 1 – 14): alle nozze del figlio del re un invitato si presentò sporco e trasandato e fu cacciato dal banchetto, dovendo così rinunciare alla festa

PULITI NELL’ANIMA

19.                Significa che, prima d’accostarci alla Comunione, dobbiamo esserci pentiti e avere chiesto perdono a Gesù e alle persone per gli errori (i peccati) che abbiamo commesso. Possiamo chiedere perdono con il cuore e con la mente e, nei casi più gravi, con la Confessione

20.                All’incontro con il nostro amico Gesù è bene andare sereni e in pace con tutti: genitori, compagni di classe e della squadra di calcio… Dobbiamo avere chiesto scusa, se possibile, alle persone che abbiamo offeso con le nostre azioni o le nostre parole e avere perdonato chi non Si è comportato bene con noi. Nel Vangelo infatti è scritto:…”va prima a riconciliarti col tuo fratello” (Mt. 5, 23 – 24)

QUANTE VOLTE FARE LA COMUNIONE?

21.                PIU’ SPESSO FACCIAMO LA Comunione, meglio è per noi perché possiamo stare più a lungo con il nostro amico Gesù. Facciamo dunque la Comunione tutte le volte che partecipiamo alla Messa, possibilmente ogni domenica e, se vogliamo, anche ogni giorno. In particolare è bello ritrovarci assieme a Gesù ricevendolo nel nostro cuore nelle grandi feste.

22.                Se uno partecipa a due messe nello stesso giorno può ricevere la comunione ad ogni messa

23.                Non c’è Eucaristia senza la Messa: il pane e il vino diventano Gesù vivo durante la S. Messa. La CONSACRAZIONE è il momento più importante, ma cerchiamo di non arrivare tardi alla Santa Messa

PREPARAZIONE ALLA PRIMA COMUNIONE

24.                Per ricevere la Comunione per la prima volta, un bambino, ma anche un ragazzo o un adulto, deve prepararsi. Non si può infatti incontrare e stringere amicizia con una persona che non si conosce. Chi è Gesù? Come e quando è vissuto? Cosa ha fatto nella sua vita? Quali sono i suoi pensieri e i suoi insegnamenti? Chi erano le persone che più gli stavano vicino?

25.                Le notizie su Gesù, cioè la “Buona Novella”, sono riportate in quattro libri, I VANGELI: possiamo leggerli da soli, oppure possiamo ascoltare la

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26.                Parola alla domenica, durante la Messa.  E’ bene frequentare il catechismo, dove alcuni nostri fratelli della Comunità cristiana, i catechisti e il parroco ci parlano di Gesù

27.                E’ importante conoscere Maria, la mamma di Gesù, che è anche madre nostra e ci sostiene sempre, proprio come una buona mamma, specialmente nei momenti più difficili: La Madonna è infatti consolatrice, è Regina della pace: Soccorritrice dei malati. Il Battesimo ci rende Figli di Dio e Fratelli di Gesù, e ci fa entrare in quella comunità che è la Chiesa.

 

28.                E infine, alla grande festa dell’incontro con Gesù si deve andare puliti nell’anima e con il cuore pieno di gioia: per questo ci viene in aiuto il sacramento della Riconciliazione, detto Confessione.

LA PREGHIERA PER INCONTRARE GESU’

29.                L’INCONTRO CON GESU’ NELL’Eucaristia è molto intenso, intimo e bello, ma non può essere l’unico: dobbiamo già essere abituati a parlare con Gesù a tu per tu. Parlare con Gesù significa PREGARE

30.                E’ bene pregare assieme alla Comunità Cristiana, o partecipando alla Via Crucis o in altre occasioni. E’ bello pregare con la nostra famiglia, prima di andare a letto o in macchina, quando mamma o papà ci accompagnano a scuola. Dobbiamo però anche pregare da soli. Fin da piccoli i nostri genitori ci hanno insegnato a rivolgerci a Dio con la preghiera del Padre Nostro e dell’Ave Maria. Possiamo però pregare anche con parole nostre, confidando a Gesù le nostre preoccupazioni e ringraziandolo per le tante cose belle che ci sono accadute durante la giornata. E dobbiamo chiedergli scusa se non ci siamo comportati bene

MA QUANDO E’IL MOMENTO GIUSTO PER PREGARE? SEMPRE!

31.Ad esempio quando vediamo un cielo azzurro o un fiore bellissimo e vogliamo ringraziare, quando siamo tristi, quando siamo felici, al mattino quando ci svegliamo: basta un saluto o anche un semplice segno di croce, che ci ricorda che Gesù ha dato la vita per noi. Alla sera prima di addormentarci nel nostro letto. Una giornata che inizia e finisce con lo sguardo rivolto a Dio o a Gesù sarà sicuramente una Buona Giornata

 

 

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MA CHI E’ QUESTO GESU’?

Ma chi è questo Gesù che andiamo a incontrare nell’Eucaristia?  Com’era? Dove viveva?

31.     Non sappiamo se fosse biondo o bruno, alto o basso, né sappiamo di che colore avesse gli occhi: ciò non è così importante e i vangeli non lo riportano.

32.     Dicono però che Gesù era una persona buona con chi gli stava vicino e amava Dio

33.     Da piccolo lavorava nella bottega di falegname assieme a suo padre Giuseppe ed è vissuto con la madre, Maria, fino a trent’anni comportandosi come un bravo ragazzo e un buon figlio. Aveva degli amici fidati, i discepoli, con cui ha condiviso gli ultimi tre anni della sua vita terrena. Ha compiuto tante opere buone, alcune davvero prodigiose: guariva i ciechi e i sordi e faceva camminare i paralitici. Ha soccorso i deboli ed è sempre stato accanto alle persone più povere ed emarginate, Quelle che gli altri non le volevano neppure vicino. Era un uomo che pregava: ci ha insegnato lui, infatti la preghiera del PADRE NOSTRO. Era anche un predicatore: quando predicava le folle lo stavano ad ascoltare, incantate. Di cosa parlava? Del regno di Dio, della morte del Padre, di come le persone dovevano amarsi tra loro. Gesù era un grande maestro: usava parole semplici ed esempi pratici, le parabole, per fare capire agli ebrei i suoi insegnamenti. Era un uomo che non diceva mai bugie e difendeva sempre la verità. Soprattutto ci ha amato al punto da dare la sua vita per noi. Anche se innocente, infatti, Gesù è morto in croce per liberare il mondo dal peccato. E non dimentichiamo il mistero: GESU’ E’ VERO UOMO, MA E’ ANCHE VERO DIO, infatti dopo tre giorni dalla morte è risorto. Noi ricordiamo in ogni messa la sua risurrezione quando diciamo

 

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34.     insieme: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione

L’INCONTRO CON GESU’ NELL’EUCARISTIA

35.     l’incontro con Gesù nella Prima comunione sarà un momento bellissimo: per la prima volta riceveremo Gesù nel nostro cuore. Indosseremo l’abito bianco, segno di purezza, ma anche di gioia e simbolo della risurrezione stessa di Gesù. Saremo assieme ai nostri amici, che abbiamo incontrato per anni di catechismo e con cui ci siamo preparati per questo giorno così importante. Ci saranno i nostri genitori, fratelli, amici e i parenti che vorranno fare festa con voi.

36.     Ma ci sarà soprattutto Gesù che vuole incontrare ciascuno di noi.

37.     Saremo accolti all’ingresso dal sacerdote, ci siederemo nei banchi vicino ai genitori, ascolteremo con attenzione la parola di Dio che poi il sacerdote ci spiegherà nell’omelia. Poi ci sarà il momento che tanto aspettiamo: l’Eucaristia. Verranno portati all’altare il pane e il vino e le offerte raccolte durante la Messa. Il sacerdote a nome di tutta la comunità, ringrazierà Dio per quanto ci ha donato e lo pregherà di mandarci il suo SANTO SPIRITO affinché avvenga il miracolo della presenza di Gesù nel pane benedetto e nel vino benedetto. Il celebrante pronuncerà le stesse parole e farà gli stessi gesti che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli nell’ultima cena, il Giovedì Santo, e consacrerà il pane e il vino. Così andremo a ricevere Gesù vivo in corpo sangue, anima e divinità.

38.     Al termine della celebrazione il sacerdote saluterà tutti noi e le nostre famiglie e dopo il canto finale usciremo felici dell’incontro con Gesù, pronti a festeggiare per condividere questa gioia con le persone che più ci amano. Voi bambini

 

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continuerete a ricevere Gesù nella Comunione e la Santa Messa:è il più bel regalo che Gesù ci fa

DOBBIAMO GUARDARE AI RISULTATI

39.     Se quando usciamo dalla chiesa siamo quelli di prima, significa che il nostro incontro con Cristo risorto non è poi stato

40.     un granché. Ma cosa ci domanda Gesù? Vuole che diventiamo ogni giorno, sempre un po' più simili a lui. Ci chiede di amare il nostro prossimo e amare Dio. E’ proprio la Comunione che deve darci forza e coraggio e la volontà di vivere da veri cristiani, comprendendo e facendo la volontà di Dio, per tutta la settimana, fino al prossimo incontro con Gesù.

UN INCONTRO PERSONALE

41.     Come ci dobbiamo accostare alla Comunione? Cosa dire quando abbiamo Gesù nel cuore? Possiamo recitare qualche preghiera, di quelle che ci hanno insegnato i nostri genitori oppure altre che abbiamo imparato al catechismo. Possiamo ripetere nello stupore e nella gioia dell’incontro: “ O Signore e mio Dio” ricordando che il nostro amico Gesù è anche il nostro Dio, oppure: “ Grazie Gesù perché sei sempre nel mio cuore e sei il mio migliore amico” o anche: “Gesù, tu sei il mio fratello più grande, aiutami in questa settimana a comportarmi da vero cristiano, oppure semplicemente: “Gesù ti voglio bene”. Possiamo condividere con Gesù una grande gioia oppure confidargli una nostra piccola sofferenza o chiedergli consiglio. La cosa migliore da fare è però ascoltare. Gesù parlerà al nostro cuore. Cristo non è una statua o un santino, né una segreteria telefonica, Gesù è una persona, un vero amico. STARE IN SILENZIO ASPETTANDO CHE GESU’ PARLI AL NOSTRO CUORE NON E’ TEMPO PERSO. Cosa ci dirà Gesù?

 

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PAROLE E SIMBOLI

42.     Eucaristia: SIGNIFICA RENDERE GRAZIE.  Comunione: significa essere uniti assieme e noi siamo uniti a Cristo e alla chiesa. Comunione è un altro modo per dire Eucaristia. PARTICOLA: è il pezzo di pane azzimo, cioè senza lievito che usavano gli ebrei. OSTIA: è un altro nome per indicare la particola significa “vittima offerta in sacrificio”. CALICE: è la coppa o bicchiere che

43.     contiene il vino. TRANSUSTANZIAZIONE: VUOLE DIRE CAMBIO DI SOSTANZA: vuole indicare che, dopo la consacrazione il pane non è più solo pane e il vino non è più solo vino, ma diventano GESU’ VIVO IN CORPO, SANGUE ANIMA E DIVINITA’.

44.     LA SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI, è la festa molto importante che la Chiesa dedica al Corpo e sangue di Cristo presenti nell’Eucaristia

 


 

 

PARROCCHIA DI CASSANO

Domenica 12 giugno 2022

VISITA DEL NOSTRO ARCIVESCOVO DON ERIO CASTELLUCCI

PROGRAMMA

ORE 18: Incontro con l’Arcivescovo nel piazzale della chiesa di Talbignano

Santa Messa cantata dal Coro celebrata dall’Arcivescovo, a suffragio di don Adolfo Sandoni - Benedizione del GRANDE ORGANO, collocato in coro, dono di Don Adolfo.

Sarà presente il nostro Sindaco Gianni, Presidente della Provincia, l’organaro Nicola Puccini che ha curato l’accordatura, l’intonazione dello strumento, ed eseguito la collocazione dell’organo in coro e il Maestro Stefano Pellini

Al termine della Santa Messa siamo invitati tutti nella sala parrocchiale per un incontro conviviale




 


Chiesa parrocchiale di Talbignano    (CASSANO)

VENERDI’ PROSSIMO 5 AGOST0 2022,

ALLE ORE 21

GRANDE CONCERTO D’ORGANO 

 eseguito dal grande MAESTRO STEFANO PELLINI, NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TALBIGNANO

INGRESSO LIBERO

 

Parrocchia di Polinago 14 aprile 2024

 

III DOMENICA DI PASQUA B

S. Messe

14 DOMENICA ORE 11,15: SANTA MESSA SOLENNEMENTE CANTATA, NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’INGRESSO DI DON PAOLO COME PARROCO DI POLINAGO

             Ore 10: dottrina per tutti i ragazzi delle medie e delle classi elementari unite, nella sala dell’asilo vecchio. Parlerà il Diacono Luca Malmusi

Ore 18: S. Rosario,

DOPO LA SANTA MESSA, DON PAOLO E’ LIETO DI INCONTRARE I PARROCCHIANI E DI OFFRIRE UN RINFRESCO NEL PIAZZALE DEL CIRCOLO, SOTTO I GAZEBI

15 * Lun. ore 18: m. ad onore della Madonna, per pia persona

16 Mar. ore 18: m. fu Stefano Rosso

17 Mer. ore 18: m. in anniversario. fu Vitaliano Scalabrini

18 Gio. ore 18: m. per tutti i parrocchiani

19 Ven. ore 18: m. per tutti i defunti della parrocchia

20 Sab. ore 18: m. in anniversario fu Fognani Natale ed Enzo

21 DOMENICA ORE 11,15: TRTENTESIMO DELLA COMPIANTA EDEN CARLOTTI, VEDOVA TORRI

Ringrazio tutte le generose collaboratrici che hanno provveduto alla pulizia della chiesa i collaboratori che hanno concorso allo svolgimento decoroso delle sacre funzioni, i catechisti, gli organizzatori della pesca, i chierichetti, i componenti il gruppo giovanile dei cantori che si sono impegnati lodevolmente nel canto liturgico e il coro degli adulti. Un grazie particolare a chi ha preparato con lodevole impegno la mia Festa del Cinquantesimo di parrocchia

Ore 13: pranzo comunitario, NEL CIRCOLO PARROCCHIALE. Offerta per la chiesa di Euro 25.Nella settimana dopo il 21 inizierò le Benedizioni delle case e delle stalle

Pasqua di Resurrezione: cosa è, perché si festeggia ...

 Parrocchia di Polinago 14 aprile 2024

Carissimi parrocchiani di Polinago,

Con 50 anni di parrocchia a Polinago sento il dovere e la gioia di esprimere il mio più vivo e profondo ringraziamento al Signore per tutti i doni e i benefici ricevuti e chiedere perdono delle mie mancanze. Il giorno 28 giugno 1960 sono stato ordinato sacerdote nella chiesa di Frassinoro. Dopo l’esperienza di 4 anni trascorsi a Maranello come cappellano e un anno a Modena nella parrocchia di San Pio X e poi nelle parrocchie di Cassano e San Martino Vallata, pur essendo completamente all’oscuro della realtà di questa parrocchia, resasi vacante per la rinuncia di don Giovanni, l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Amici mi ha assegnato la cura pastorale il 31 marzo 1974. Sono grato a Don Giovanni Boccaleoni mio predecessore per avere curato pastoralmente e spiritualmente, con grande zelo la comunità. Pur attraversando tante difficoltà per il degrado della chiesa e dei vari edifici sacri ho trovato tanta solidarietà e aiuto dai parrocchiani. La provvidenza del Signore mi è sempre stata vicina e l’ho toccata con mano, per cui oggi manifesto al Signore la mia gratitudine per avere avuto la gioia di trovarmi ancora in mezzo a voi dopo 50 anni, vecchio, ma in salute. L’Arcivescovo Mons. Benito Cocchi mi aveva proposto circa 30 anni fa il trasferimento nelle due parrocchie di Ravarino e Stuffione e io avevo accettato per ubbidienza, ma il parroco che era designato non si è reso disponibile e per questo volentieri sono rimasto in mezzo a voi. Ho insegnato religione alle elementari e alle scuole medie per circa 20 anni con sacrificio e disinteressatamente, ma con tanto entusiasmo e gioia per comunicare i doni spirituali di fede che il Signore sa elargire. Ho curato spiritualmente gli ammalati portando loro la S. Comunione ogni primo venerdì del mese.

Ho voluto bene a tutti i parrocchiani indistintamente e se ho mancato verso qualcuno chiedo perdono. Ringrazio il nostro Arcivescovo Don Erio per il suo grande esempio di laboriosità e la parola di incoraggiamento espresso per il mio impegno. In questa occasione mi ha telefonato con espressioni di augurio e mi ha promesso che verrà entro l’anno a Polinago a celebrare una Santa Messa.

In questa occasione ringrazio tutti i parrocchiani per la loro comprensione, bontà e generosità, il nostro Diacono Ruggero per il suo impegno pastorale, il Diacono Luca Malmusi per la sua preziosa collaborazione, i catechisti, il gruppo del Coro adulti e giovani, chi ha curato la pulizia della chiesa, chi ha contribuito con l’allestimento della pesca e tutti i benefattori. Il Signore saprà ricompensare largamente.

Con affetto e riconoscenza.

Don Paolo Fratti parroco